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mercoledì 10 febbraio 2016

Rigatoni ricotta e pancetta


Da studentesse io e mia sorella vivevamo a Roma e quando venivano a trovarci i nostri genitori, spesso andavamo a mangiare in una trattoria sotto casa nostra.
Era un posto a gestione familiare, molto pulito, magari non elegantissimo, ma vi si mangiava molto bene e poi per la mia famiglia era finito per diventare un punto di riferimento, un posto in cui riposarci dopo le passeggiate in centro lunghe un giorno intero, sentendoci quasi a casa oppure semplicemente un posto dove andare a mangiare da sole o con gli amici quando si aveva qualcosa da festeggiare.
Uno dei piatti tipici di questa trattoria erano i rigatoni ricotta e pancetta e noi l'adoravamo, tanto che il proprietario quando ci vedeva ci chiedeva "il solito?".
E' ovvio che ancora oggi che a Roma non ci stiamo più (almeno io, mia sorella ci vive ancora con la sua famiglia!) e che purtroppo quella storica (per noi!) trattoria non esiste più, rigatoni ricotta e pancetta sono per me e la mia famiglia un piatto legato a tanti di quei bei ricordi che quando lo mangiamo inevitabilmente finiamo per sorridere.
Ne condivido volentieri la ricetta con voi, anche se è talmente semplice che probabilmente molti di voi la conosceranno già!

Ingredienti per 6 persone:
500 g di rigatoni,
500 g di ricotta,
220 g di pancetta affumicata a cubetti,
olio q. b.
pepe q. b.
sale q. b.

Metto a bollire l'acqua per i rigatoni e, nel frattempo, in un tegame scaldo l'olio in cui andrò a soffriggere la pancetta a fuoco medio.


Quando l'acqua bolle, ci butto i rigatoni e mentre la pasta cuoce, lavoro la ricotta con due
mestoli di acqua, fino a ridurla in crema.



Giunti a cottura, scolo i rigatoni e li aggiungo alla pancetta, rigirandoli per un qualche istante in maniera che ne prendano il gusto, aggiungo poi la crema di ricotta, macino un po' di pepe e amalgamo ben bene.


Finito.
Visto? Di una semplicità disarmante, ma quanto sono buoni i miei rigatoni!



"Si può essere felici anche mangiando cibo molto semplice, bevendo acqua pura e avendo come cuscino unicamente il proprio braccio ripiegato."
Confucio


martedì 12 gennaio 2016

Crostata di frolla alla ricotta



E' da tempo che penso di provare la pasta frolla alla ricotta, così trovandomela come per incanto in frigo, ho pensato che forse i tempi erano maturi per farlo.
Ho gironzolato un po' sul web, alla ricerca di una ricetta che mi ispirasse più delle altre ed ho scelto quella più ricca di ricotta. Non so se la mia è stata una buona scelta, perché la frolla che ho ottenuto era sicuramente molto buona e leggera, ma poco (a dire il vero, per niente!) friabile. Mi è risultata una crostata diversa dalle solite, con una base morbida ed elastica, ottima, comunque, ma sicuramente insolita!

Dunque, la ricetta che ho seguito e in parte modificato, prevede:
300 g di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
100 g di zucchero (io di canna)
1 uovo
250 g di ricotta
la buccia grattugiata di un limone

Ho passato al setaccio la farina ed il lievito in una terrina e poi ho aggiunto lo zucchero, la ricotta, l'uovo e la buccia grattugiata del limone.


Ho iniziato ad impastare gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo, prima all'interno della terrina, poi sul piano di lavoro, il tutto molto velocemente. Ho formato una sfera che ho messo a riposare per una mezz'oretta in frigo, avvolta nella pellicola.


Trascorso il tempo, ho ripreso l'impasto, l'ho steso aiutandomi con un matterello e già qui la differenza con la frolla all'olio o al burro è lampante: l'impasto, ovviamente ben ricoperto di farina, si stende con una facilità disarmante, senza alcun bisogno di aiutarsi con i fogli di carta forno come descritto qui. Ho sistemato la frolla nella teglia ricoperta di carta forno, ritagliando la parte in eccesso.


A questo punto, ho farcito la mia base con la marmellata, io ho scelto la mia amata marmellata di mele cotogne, dall'impasto avanzato ho ritagliato dei cuoricini che ho posizionato sui bordi ed uno al centro e per finire ho aggiunto dei gherigli di noci, sia sulla marmellata, sia sui cuoricini su cui ho preventivamente fatto cadere una goccia di marmellata per consentire al gheriglio di aderirvi.


Ho spolverato la crostato con zucchero di canna ed ho messo in forno a 160° per 30 minuti.



Inutile dire che, essendo la curiosità donna ed io donna "...la nacqui, modestamente!", riproverò la frolla alla ricotta con meno ...ricotta. Così, giusto per togliermi lo sfizio di capire se la poca friabilità dipende dalla quantità di ricotta o dall'assenza di burro o di olio.
Ci riaggiorneremo sull'argomento!
Una fettina di crostata, intanto?