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domenica 14 febbraio 2016

Gnocchi di farina con pomodorini e gamberetti al curry



Qualche giorno fa avevo dei gamberetti da cucinare e, da amante appassionata dei primi piatti, ovviamente ho pensato di farne un buon primo. Avevo voglia di qualcosa di diverso dalla solita pasta, corta o lunga che fosse, né tanto meno mi andava il risotto, così ho pensato agli gnocchi, non a quelli di patate, però, ma a quelli di farina: più leggeri, non avendo né patate né uova, ma altrettanto buoni. Il procedimento per fare gli gnocchi di farina l'ho descritto qui.

Passiamo al mio primo, gli ingredienti che ho utilizzato per sei persone sono:
1200 g di gnocchi di farina
750 g di gamberetti già sgusciati
700 g di pomodorini
origano q.b.
prezzemolo q.b.
curry q.b.
sale q.b.
pepe q.b.

Per iniziare ho lavato e tagliato a metà i pomodorini.


Vivendo a due passi da un mare ancora pulitissimo come il tratto di Ionio che congiunge le due perle del Salento, Gallipoli e Santa Maria di Leuca, posso permettermi il lusso di andarmi a prendere direttamente dal mare l'acqua con cui lavare il pesce. Così ho fatto con i miei gamberetti, che ho comprato già sgusciati e poi ho lavato con l'acqua del mio mare.


In un tegame ho scaldato l'olio in cui ho fatto rosolare uno scalogno a fiamma media (io purtroppo non posso mangiare l'aglio, per cui questo nelle mie ricette è praticamente assente!), dopodiché ho aggiunto i pomodorini ed ho alzato la fiamma.


Ho tenuto i pomodorini sul fuoco per circa cinque sei minuti, poi ho aggiunto i gamberetti, un bel bicchiere di vino bianco secco, un bel pizzico di origano, prezzemolo tritato, una macinata di pepe e un bel cucchiaino di curry ed ovviamente il sale. Ho fatto andare per un'altra decina di minuti.


Mentre i gamberetti cuociono, ho messo a bollire l'acqua per gli gnocchi e una volta che questa giunge a bollore inizio a buttarvi gli gnocchi. Man mano che salgono su, con una schiumaiola prelevo gli gnocchi e li aggiungo al sughetto di pomodorini e gamberetti.


Finito di cuocere tutti gli gnocchi, li salto per qualche minuto nel sugo per farne prendere il sapore, dopodiché spengo la fiamma. Il piatto è pronto.


Porto a tavola e mi gusto i miei gnocchi accompagnandoli con un buon bicchiere di chardonnay freschissimo!


domenica 10 gennaio 2016

Barchette di friggitelli al forno con pomodorini


Ricettina veloce veloce prima di finire questa strana settimana, con due domeniche e, quel che è peggio, con ben due lunedì!
Un contorno semplicissimo, veloce e, soprattutto, ebbene sì, mi emoziono quasi a dirlo, LEGGERO.
Friggitelli e pomodorini, che in casa mia vengono di solito meravigliosamente fritti, oggi sono finiti in forno ed hanno accompagnato due coscettine di pollo anch'esse cotte in forno, per una cenetta leggera, ma, per quanto poco calorica e quindi psicologicamente poco attraente, sicuramente gustosa.
Per prima cosa ho lavato i miei bei friggitelli, ho tolto il picciolo e quindi i semi e li ho messi a sgocciolare in uno scolapasta.


Ho lavato e tagliato a metà dei pomodorini pachino. Le quantità dipendono dal gusto personale e dalla disponibilità. Io in casa ne avevo un mezzo chilo e quelli ho usato. Fossero stati di più, ci sarebbero stati meglio! 

Ho tagliato a metà i peperoni e dopo averli privati dei filamenti interni, li ho sistemati in una teglia ricoperta da carta forno.

Ho sistemato sui peperoni i pomodorini ed ho aggiunto olio e sale.


Ho messo in forno a 180°, coprendo per i prima 40 minuti con un foglio di carta forno, per evitare che le verdure si bruciassero, dopodiché ho tolto la copertura ed ho continuato la cottura per un altro quarto d'ora, in modo che i peperoni si colorassero un po'.
Ho tirato la teglia fuori dal forno quando i friggitelli sono risultati morbidi e rosolati al punto giusto.


Ho servito i friggitelli come contorno al pollo al forno che avevo preparato per cena, adagiandoli su una metà di panino tostata. Per finire, poiché noi amiamo molto il piccante, ho condito i friggitelli ed i pomodorini con un filo d'olio piccante.


P.S. I miei friggitelli erano piuttosto grandi, per questo hanno avuto bisogno di così tanto tempo di cottura: è chiaro che per peperoni più piccoli, il tempo si riduce. L'importante è controllare che siano morbidi e si facciano infilzare agevolmente dai rebbi di una forchetta, solo allora li si potrà far rosolare e colorare scoperti.

mercoledì 30 dicembre 2015

Baccalà gratinato al forno con patate




Il baccalà se comprato ancora sotto sale, ha bisogno di qualche giorno di preparazione prima di poter essere cucinato. Per essere dissalato, va, infatti, tenuto a bagno per almeno quattro giorni, sostituendo l'acqua ogni giorno. Bisogna fare attenzione che la quantità di acqua in cui si immerge il baccalà non sia poca, altrimenti il pesce rimane salato.

Gli ingredienti per sei persone sono:
1 kg di baccalà dissalato
800 g di patate
400 g di pomodorini
1 bicchiere di vino bianco
prezzemolo
origano
basilico
sale
pepe
pangrattato

Dopo averlo dissalato a dovere, ho fatto rosolare il baccalà in abbondante olio, dove avevo già fatto soffriggere una bella manciata di cipolla rossa di Tropea.


Una volta che il pesce mi è parso ben dorato ho sfumato con un bicchiere abbondante di vino bianco, ho aggiunto una generosa manciata di prezzemolo, un po' di origano, ho aggiustato di sale e di pepe ed ho lasciato cuocere per una decina di minuti, dopo aver allungato con un bicchiere d'acqua calda.


Ho tolto il baccalà dal fuoco e intanto in un tegame a parte ho saltato i pomodorini tagliati a metà in olio ben caldo


e dopo qualche minuto, ho aggiunto le patate tagliate a spicchi, ho rigirato per fare insaporire, poi ho aggiunto anche qui prezzemolo, origano, un manciatina di basilico, ho aggiustato di sale e pepe ed ho fatto andare, aggiungendo di tanto in tanto un po' d'acqua calda, fino a che le patate non si sono ammorbidite.


Nel frattempo, ho sistemato un letto di baccalà in una teglia da forno


e una volta che le patate sono giunte a cottura le ho versate sul baccalà, allungando con il fondo di cottura del pesce.


Ho spolverato con abbondante pan grattato ed ho messo in forno a 180° per 15-20 minuti. 



Ho tirato fuori la teglia dal forno, ho aspettato giusto il tempo che raffreddandosi quel minimo i sapori di baccalà e patate completassero il loro divino abbraccio ed ho portato a tavola.
A casa anche i miei bambini mangiano il baccalà con le patate (loro più le patate che il baccalà, per essere sincera!). E' un piatto saporitissimo ed allegro, ci lascia sempre con un sorriso soddisfatto sulle guance!

domenica 20 dicembre 2015

Funghi pleurotus su letto di purè di fave



Ingredienti semplici che combinati insieme danno un risultato incredibile.
Si tratta di un piatto facile, ma piuttosto lungo da realizzare, perché la preparazione di un buon purè di fave richiede una cottura lenta e soprattutto necessita di un continuo rimestare, per evitare che il fondo si attacchi.

Per otto persone ho utilizzato,
per il purè
1 kg di fave sgusciate secche
una carota bella grande
due coste di sedano
una cipolla
sale
pepe

per i funghi
1,5 kg di funghi pleurotus
400 g di pomodorini
cipolla
sedano
carota
peperoncino piccante
olio
sale
prezzemolo.

Iniziamo con la preparazione del purè.
Lavo ben bene le fave, il sedano ed ho sbucciato la carota e la cipolla che andrò ad aggiungere ai legumi.


Verso le fave in una casseruola e le ho ricopro di acqua fredda, portandole a bollore e schiumandole una volta che inizia a formarsi la schiuma.


Quando quest'operazione si conclude, aggiungo alle fave la carote, il sedano e la cipolla e continuo la cottura per circa un'oretta, fino a quando le fave non acquisiscono la consistenza di una crema. Rimescolo spesso, perché man mano che l'acqua inizia ad assorbirsi il fondo tende ad attaccarsi. Se ci si rende conto che le fave si asciugano troppo, conviene aggiungere acqua calda, ma non troppa, perché si rischia altrimenti di rendere troppo liquido il purè.
Quando le fave diventano cremose, spengo il fornello.


Per rendere più omogenea la crema, la frullo con un frullatore ad immersione.

Finché il purè di fave si raffredda e si addensa, passo alla preparazione dei funghi, che ho in precedenza lavati, tagliati a striscioline e messi a sgocciolare.
Mi preparo un misto di cipolla, sedano e carota, che metto a soffriggere insieme a due peperoncini,


poi aggiungo i funghi li salto e poi bagno con del vino bianco. Una volta evaporato quest'ultimo, è la volta dei pomodorini e del prezzemolo. Raccomando che i pomodorini siano dolci, perché un'eccessiva acidità potrebbe scontrarsi col gusto dolce delle fave. Aggiusto di sale e pepe e lascio andare fino a cottura.


Un accorgimento importante, a mio avviso, riguarda i pomodorini: devono essere maturi e dolci, si rischia altrimenti un eccesso di acidità che altera il risultato finale.

Come ultimo passaggio, ho fritto dei crostini di pane con i quali ho accompagnato il purè.


Ed ecco il piatto finale, per niente pesante, gustoso, sano e salutare.
Unico peccato concesso, i crostini fritti, ma se volessimo evitare anche questo scivolone, potremmo tranquillamente sostituirli con crostini tostati, altrettanto gustosi e meno pericolosi per fianchi e giro vita!


martedì 15 dicembre 2015

Gnocchetti patate e pomodorini

Io adoro la cremosa consistenza della pasta e patate, quel suo sciogliersi in bocca, saporita ed appagante, ma, ahimè, ora che non sono più una ragazzina e la mia linea è più sensibile alle "sollecitazioni" esterne, non me la concedo più molto spesso, a causa del suo ricchissimo contenuto di zuccheri.
La pasta e patate è un piatto tipico della cucina popolare, fatto di ingredienti poveri e ottimo da gustare soprattutto in inverno.
Io qui l'ho preparata nella versione più semplice, sempre in ossequioso rispetto del punto vita di cui sopra, ma se la si volesse ancora più gustosa basterebbe aggiungere al soffritto di cipolla una dadolata di pancetta affumicata.
Ho preparato la mia pasta e patate utilizzando, per 4 persone, i seguenti ingredienti:
250 g di gnocchetti sardi,
4 patate medie tagliate a cubetti,
200 g di pomodorini pachino,
cipolla bianca,
prezzemolo,
peperoncino,
una manciata abbondante di parmigiano.
Dopo aver tagliato in due i pomodorini, ho soffritto la cipolla tagliata sottile in quattro cucchiai di olio d'oliva (se tra i commensali non ci sono bambini, alla cipolla si può aggiungere del peperoncino, io ho saltato il passaggio per i miei cuccioli che ancora non gradiscono il piccante). Una volta imbiodita la cipolla, ho aggiunto i pomodorini e li ho fatti andare a fuoco vivo per almeno cinque minuti.
In una pentola ho portato a bollore l'acqua, l'ho salata e vi ho buttato la pasta insieme alle patate, fino più o meno a metà cottura, dopo di che le ho ho aggiunte ai pomodorni precedentemente allungati con abbondante acqua di cottura. Ho aggiunto a questo punto anche una manciata di prezzemolo tritato.
Ho completato la cottura della pasta e patate, aggiungendo, se necessario, ulteriore acqua di cottura che ho appositamente messo da parte. Prima di spegnere la fiamma, ho mantecato con un'abbondante manciata di parmigiano reggiano.
Ho impiattato e solo a questo punto ho potuto aggiungere sul piatto mio e di mio marito una spolverata del mio amato peperoncino.