Oggi è il sei
dicembre e si festeggia San Nicola di Myra, conosciuto anche come
San Nicola di Bari.
Ho sempre saputo che
la figura di Babbo Natale fosse stata ispirata da questo santo, ma solo
da poco ho iniziato, così, quasi per caso, a “sfogliare” il web
alla ricerca di qualche informazione sulla bibliografia del Vescovo
Nicola.
Ho scoperto un uomo
buono, prima ancora che un santo.
Nato
fra il 260 e il 280 d.C. a Patara (Turchia) da una ricca famiglia del
luogo, alla
morte dei genitori ereditò un ricco patrimonio
che utilizzò per aiutare i poveri.
In
realtà sulla vita di San Nicola si hanno poche
notizie certe, e
quelle che abbiamo
sono intrecciate
con racconti
e leggende. Tutte
le notizie tuttavia concordano nel presentarci un uomo che ha
dedicato la propria vita ai poveri ed ai bisognosi. Si
racconta
che regalasse cibo e denaro ai meno abbienti, calandoglielo
anonimamente attraverso il camino o dalle finestre delle loro case,
oppure che
una volta andò in aiuto dei bambini poveri ed affamati di una
lontana città, raccogliendo frutta, verdura, farina e zucchero dal
mercato del suo paese che poi caricò su una barca con la quale egli
stesso navigò fino alla città. Una volta arrivato, bussò ad ogni
casa dove vivesse un bimbo povero e lasciò ad ognuno un cesto pieno
di cibo. La
tenerezza di Nicola verso i piccoli
è poi testimoniata dal miracolo con il quale riportò in vita tre
bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per
venderne la carne.
San
Nicola è, non
a caso, il
protettore dei bambini.
Nicola
tuttavia era attratto da tutti i bisognosi. Si racconta di un padre
di famiglia oberato dai debiti, che non riusciva a far sposare le
proprie tre figlie, perché la povertà in cui versava non gli consentiva
di dare loro una dote sufficiente e
la disperazione era tale che il padre aveva deciso di avviare le
figlie alla prostituzione.
Nicola,
venuto a conoscenza del fatto, decise di aiutare quella famiglia,
donando loro il denaro sufficiente per far sposare le tre figlie. La
leggenda narra che Nicola, per due volte avesse lanciato un sacchetto
pieno di monete dalla finestra per non farsi scoprire e una terza
l'avesse calata dal camino. Questo episodio ha reso San Nicola protettore delle donne nubili, soprattutto di quelle che hanno il desiderio di sposarsi. A partire da questo racconto, inoltre, san Nicola
divenne nella fantasia popolare colui che nella notte della sua
festa, il 6 dicembre, portava doni ai bambini buoni e bisognosi,
calandoli attraverso il camino o lanciandoli attraverso una finestra
aperta.
Noto
come il Santo del dono, Nicola
muore a Myra nel 352 e qui il suo corpo rimase fin al 1087, anno
in cui un gruppo di pescatori baresi riuscì a sottrarne i resti
ai Turchi che avevano invaso la città e a portarli a Bari, dove
giunsero il 9 maggio dello stesso anno.
San
Nicola è patrono di Bari dove si festeggia sia
il 6 dicembre, sia
il 9 maggio, data appunto
in cui il
Santo arrivò nella città. San
Nicola, inoltre, è patrono anche della
Russia, della Lorena e della città di Amsterdam.
Il
culto di San Nicola si diffuse sin dal medioevo in tutta Europa e in
occasione della sua
festa,
in alcuni Paesi europei come Italia sopratutto del nord, Svizzera,
Germania, Polonia,
Olanda
e, più in generale, nel Nord Europa, si affermò l’usanza di
attribuire
a San Nicola il compito
di distribuire
doni
ai bambini: secondo la leggenda, il Vescovo arriverebbe
di notte
in groppa a un cavallo (o a un asino), lasciando dolci e strenne
nelle scarpe dei bimbi buoni. Ma,
se
nell’Europa meridionale ed orientale la tradizione della festa del
Santo al 6 dicembre e dei doni in suo nome non si interruppe mai, se
non in tempi recenti, le
cose andarono diversamente
nell’Europa del Nord. Con
l'avvento del protestantesimo, infatti, si vietò la venerazione dei
santi e in particolare le tradizioni legate a San Nicola. Ma per
quanto rigido fosse stato l'atteggiamento di Lutero e dei
protestanti, soprattutto olandesi, nessuno riuscì a sradicare dal
cuore dei bambini l'immagine di San Nicola, tanto che se si riuscì
ad “addormentare” il ricordo del santo, non si riuscì ad
allontanare dal folklore popolare la memoria dell’uomo dei doni.
Sono
infatti
proprio
navi di olandesi protestanti ad aver portato il mito di San Nicola in
America. Quando, nel 1613, gli Olandesi fondarono New Amsterdam,
l'attuale
New York, infatti, portarono con sé tutte le loro tradizioni ed
anche la devozione a San Nicola, in
olandese Sinterklaas, da cui poi sarebbe derivata la pronuncia
americana Santa Claus.
Con
l'arrivo nel nuovo mondo, Sinterklass è ormai definitivamente
staccato dalla tradizione cristiana di
San Nicola,
per
cui, col tempo, data la vicinanza della festa a lui dedicata con la vigilia di Natale, notte dello
scambio dei doni per eccellenza, la
consegna dei regali ai bimbi buoni
si
spostò dal 6
al
24 dicembre.
L'immagine
di Santa Claus, col pancione ed il barbone bianco
la
dobbiamo allo scrittore americano Clement Clarke Moore, il
quale nel 1823 scrisse la poesia A
visit from Saint Nicholas
dove descrisse il santo appunto come un elfo tondetto, con una lunga
barba bianca, che giudava una slitta trainata da renne.
Se
per
il Natale del 1862 l'illustratore Thomas Nast raffigurò, sulla
rivista statunitense Harper's Weekly, Babbo Natale con giacca rossa,
barba bianca e stivali, sarà
tuttavia la pubblicità della Coca Cola a conscegnarci l'immagine di
Santa Claus che tutti conosciamo ancora oggi. Nel 1931,
l’illustratore Haddon Sundblom, consegnò alla storia quello che
rimarrà per sempre nell'immaginario di grandi e piccini Babbo
Natale, traendo spunto da un personaggio britannico esistito
realmente, con grande pancia e barba bianca e con un mantello verde
che ispirò lo
Spirito
del Natale presente del racconto
Canto
di Natale
di Dickens.
E
così dopo aver leggicchiato qualcosina, un'adulta ancora innamorata
di Babbo Natale, oggi è felice come una bimbetta, perché ha scoperto
che quest'omone col pancione, la barba bianca, le giubba rossa col
pellicciotto, le renne, la slitta, il suo Oh Oh Oh, i doni, il camino
da cui si cala, nel quale ha intensamente creduto da piccola, in realtà
non è semplicemente un personaggio fantastico, frutto di folklore e
leggende, ma è
esistito realmente
tantissimi anni fa e
continua
a vivere ancora oggi.
Vive non solo nel cuore dei bimbi, ma anche in quello degli adulti, che pur essendo stati costretti a crescere e crescere significa anche dover conoscere verità poco piacevoli, conservano ancora vivo il ricordo dell'ansia di non offendere Babbo Natale, facendo i cattivi, della letterina con i doni, spedita al Polo Nord, dell'attesa, dell'elettricità della vigilia, degli occhi serrati e costretti a dormire, perché sennò Babbo Natale se siamo ancora svegli non viene, della frenesia della carta da regalo strappata per scoprire cosa l'omone ci ha lasciato sotto l'albero, della gioia di scoprire qualsiasi cosa, perché purché sia regalo qualsiasi cosa va bene. Racconto quello che succedeva quando ero piccola io, ma è esattamente quello che succede oggi ai miei bambini.
Vive non solo nel cuore dei bimbi, ma anche in quello degli adulti, che pur essendo stati costretti a crescere e crescere significa anche dover conoscere verità poco piacevoli, conservano ancora vivo il ricordo dell'ansia di non offendere Babbo Natale, facendo i cattivi, della letterina con i doni, spedita al Polo Nord, dell'attesa, dell'elettricità della vigilia, degli occhi serrati e costretti a dormire, perché sennò Babbo Natale se siamo ancora svegli non viene, della frenesia della carta da regalo strappata per scoprire cosa l'omone ci ha lasciato sotto l'albero, della gioia di scoprire qualsiasi cosa, perché purché sia regalo qualsiasi cosa va bene. Racconto quello che succedeva quando ero piccola io, ma è esattamente quello che succede oggi ai miei bambini.
Santa
Claus è magia ed è una meravigliosa parentesi fantastica in un
mondo sempre meno colorato. Ed io ringrazio San Nicola per il suo
dono di
Babbo Natale,
perché grazie a lui grandi e piccini almeno per qualche giorno decidono di essere più buoni e
riescono ad essere più felici.
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Vorrei tanto sapere cosa pensate del mio post. Mi piacerebbe ricevere consigli e suggerimenti e se mi diceste che quello che ho scritto non vi è dispiaciuto, sarei la donna più felice al mondo!